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Messaggio  Ischia isola Verde Mar 12 Gen 2010 - 19:39

Altra gara decisiva ed altra pesante sconfitta casalinga, peraltro condita dalla solita prestazione incolore, priva di grinta e di gioco. Le assenze pesanti in casa Juve e il periodo di forma straordinario dei rossoneri possono anche essere considerate delle attenuanti, ma è chiaro che c’è qualcosa che và al di là della semplice sconfitta e del distacco dall’Inter, vero rivale di inizio stagione ed ora lontano 12 punti. Occorre ormai farsi un bel carico di umiltà ed ammettere che dovremo giocarcela con Roma, Napoli, Fiorentina e Genoa per gli altri due piazzamenti Champions rimasti vacanti. Guardando la partita emergono almeno cinque o sei punti fondamentali che proverò ora ad analizzare in breve. Innanzitutto è palese che la Juventus non possa giocare il 4-4-2, o se vogliamo col 4-4-1-1, con gli undici schierati da Ferrara in quanto non vi sono esterni capaci di interpretare al meglio questo sistema di gioco; gli unici due che potrebbero fare la differenza sugli esterni sono Camoranesi e Giovinco, col primo perennemente infortunato ed il secondo inspiegabilmente accantonato dopo le splendide prestazioni fornite col Maccabi in Champions e subito dopo nel 5-0 alla Samp in campionato. Guarda caso c’era lui in campo nel momento migliore della Juve, prima di essere emarginato per far posto ai Tiago di turno. Giocando in questa maniera e soprattutto con gli interpreti visti in campo nelle ultime uscite, Diego è costretto a giocare molto indietro rispetto alla posizione in cui renderebbe al meglio, lasciando il centravanti di turno da solo in balia della difesa avversaria, senza che venga creata un’azione pericolosa degna di tal nome; non è un caso che la maggior parte degli ultimi gol della Juve siano infatti arrivati da palla inattiva. E in tutto ciò è palesata la mancanza di un vero regista che agisca davanti alla difesa e che sappia innescare gli attaccanti o semplicemente velocizzare o rallentare il ritmo della manovra, a seconda delle situazioni; un ruolo che nelle idee di Ferrara sarebbe dovuto esser ricoperto da Melo, palesemente a disagio in quella posizione che lo sta addirittura facendo sembrare un brocco. In tutto ciò Marchisio è costretto ad agire sull’out sinistro, e non a caso è stato nelle ultime gare uno dei peggiori, contrariamente a quanto successo qualche settimana fa, quando il modulo era un altro. Senza un regista vero e proprio si rischia seriamente di finire la stagione a metà classifica; sperando che la tribuna di D’agostino di domenica sia un segnale di un trasferimento imminente. E sperando soprattutto che non venga acquistato Ledesma, un giocatore mediocre, o al più appena sufficiente, che farebbe fatica a giocare in almeno metà delle squadre di serie A. Non mi dispiacerebbe neanche Zapater, ultimamente accostato alla Juve e che sicuramente non è quello visto all’opera nell’ultimo periodo. Tornando alla Juve, è evidente che ci sia assoluta necessità anche di un esterno sinistro difensivo che conosca almeno i fondamentali di quel ruolo, in quanto Grosso non merita nella maniera più assoluta di vestire la nostra maglia. Vedrei non bene ma benissimo in quel ruolo il nostro De Ceglie, che ha nelle sue corde velocità, dinamismo e ottimi piedi per innescare le nostre torri; probabilmente in fase difensiva non è ancora a livelli d’eccellenza, ma di certo non può far peggio di Grosso e soprattutto il tempo è suo amico. Capitolo Ferrara: con tutto l’amore che ogni tifoso bianconero possa nutrire per lui, è veramente ora di finirla. In tutti questi mesi non è stato capace di dare un gioco che si possa anche solo lontanamente definire tale, ed i continui cambi di modulo non fanno che confermarlo. Di cattivo gusto, per non dire altro, il siparietto che ha improvvisato con Maifredi durante la trasmissione Controcampo: è veramente un’eresia dire che con questa rosa ci si sarebbe potuti giocare lo scudetto fino in fondo e non fare quella figuraccia in Champions? Credo proprio di no. Infine inamissibile l'atteggiamento dei tifosi allo stadio. Ranieri Massimo cantava nel 1969 "Se bruciasse la città", ma quella era una mielosa canzone romantica da da dedicare alla prorpia "bella", non al comunale di Torino. La Juve era già rimasta senza scudetti dal 1986 al 1995: 9 anni. L'Inter dal 1989 al 2006: 17 anni. Il Milan dal 1979 al 1988: 9 anni. In nessuno dei 3 casi c'è mai stata la "disperazione" di oggi: Juve dal 2003 (7 anni) senza "tituli". Tempi diversi. Tifo diverso. Tensioni diverse. Incapacità (scarsa cultura sportiva) di "saper perdere". Inammissibile una società per troppo tempo senza "uomini di calcio"? Sicuramente sì, acquisti alla mano. Ma hanno avuto più colpe Ranieri e Ferrara di quante ne hanno accumulate, in 2 stagioni, gli infortuni? Chi sarebbe stato capace di miracoli senza Buffon, Sissoko, Camoranesi, Iaquinta e Trezeguet, e con il ricambio generazionale dei Nedved e Del Piero?
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